Pantelleria

Isola dello Zibibbo, dimora della vite ad alberello, giardino del mediterraneo

Pantelleria, isola selvaggia e vulcanica

terra generosa dove la natura, nella sua espressione più estrema, ha dato origine ad un ecosistema unico.

L’isola ha sviluppato nel tempo una forte tradizione e cultura contadina.
Qui crescono rigogliose le piante di cappero e gli ulivi secolari, che donano un olio extravergine di oliva ricco di gusto e aromi unici. Tre i centri abitati principali: Pantelleria, Scauri e Khamma, oltre numerose altre contrade minori.
Sul resto dell’Isola paesaggi selvaggi e incontaminati si alternano alle migliaia di km di muretti a secco, frutto dell’incessante lavoro dell’uomo.
La vera eccellenza agricola dell’isola è rappresentata dalla vite coltivata a zibibbo con il metodo dell’Alberello. 

L'Arte dell'Alberello tra Vulcani e Tradizione

L’alberello pantesco, un’icona della viticoltura dell’isola di Pantelleria, è un arbusto di dimensioni molto ridotte, che cresce con maestria su terrazze minime e pittoresche, contornate da muri a secco realizzati in pietra lavica. Questi terrazzamenti, veri e propri opere d’arte agricole, sono strategicamente scavati nel terreno vulcanico, creando delle conche o depressioni che mirano a raccogliere ogni goccia di pioggia rara e ogni briciola d’umidità notturna.

Tutte queste straordinarie caratteristiche, insieme alle temperature estive torride, all’aridità implacabile, ai venti che soffiano con una forza sorprendente e ai suoli vulcanici, convergono in un connubio unico. Tale unione di elementi ha portato a coniare il termine “viticultura eroica pantesca” per descrivere l’arduo lavoro dei vignaioli locali, che affrontano condizioni climatiche estreme per coltivare e produrre uva di alta qualità.

È importante sottolineare che il Consorzio dei produttori di Pantelleria è stato un protagonista determinante nella promozione della candidatura dell’arte della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria all’UNESCO. Nel 2014, questa antica pratica agricola è stata ufficialmente riconosciuta come parte integrante del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, preservando così la ricca tradizione enologica di Pantelleria per le generazioni future.

Architettura

L'armoniosa fusione tra ambiente naturale e antropico, agricoltura e storia

Ma Pantelleria è anche definita una raffinata civiltà della pietra. Le scarse precipitazioni piovose hanno sollecitato il contadino pantesco a rimediare sfruttando ogni singola goccia d’acqua che piove sull’isola.
Sono nati così i dammusi, le abitazioni che caratterizzano il paesaggio dell’isola, che con i loro tetti tondeggianti e lisci raccolgono l’acqua, per riempire le cisterne alle quali sono direttamente collegati; ma soprattutto i muretti a secco delimitano l’intera isola. I muretti a secco hanno una duplice valenza, proteggono le piante dal vento e favoriscono la preservazione dell’umidità del terreno. 

Cucina Pantesca

Un connubio di terra e mare, gusti autentici e passione contadina

Quella pantesca è una cucina legata al mondo contadino e mescolata all’esperienza marinara, basata sui prodotti della terra lavorati con tanto amore e tanta fatica, una terra che però ripaga con profumi, varietà e ricchezza di doni. Infine, ma non per ultimo è la cucina pantesca e le materie prime di cui si compone a mostrare meglio di tutto il resto come il DNA dell’isola abbia radici ibride e distanti culturalmente tra loro. Figlia di una natura così forte, l’intensità organolettica dei prodotti dell’agricoltura qui non ha eguali, formando un ventaglio armonico di sapori che richiama proprio gli stili di vita dei diversi popoli che l’isola l’hanno conquistata.

Paesaggi incontaminati, bellezze architettoniche, grandi vini e l’eccellenza dei suoi prodotti tipici fanno di Pantelleria il Giardino del Mediterraneo.

L'isola dei patrimoni UNESCO

L'arte tradizionale dei muretti a secco e la pratica agricola della vite ad alberello, dal 2014 sono patrimonio dell'umanità.